Durante la tua vacanza sull’isola, oltre a rimanere affascinato dalle sue bellezze naturali, scoprirai alcune interessanti curiosità storiche su Cefalonia.
Seguici in questa breve sintesi degli avvenimenti più importanti e vedrai che anche un’isola può essere determinante per lo sviluppo di un’intera Nazione.
Cefalonia è stata, nel corso dei secoli, dominata da diverse popolazioni sia occidentali che orientali.
Tra queste ricordiamo quella romana, bizantina e veneziana, a causa della sua posizione geograficamente strategica di snodo tra est e ovest.
Ciò ha determinato, oltre a guerre e devastazioni, anche uno scambio culturale non indifferente.
Arti come musica, letteratura, pittura e architettura, hanno fortemente influenzato la vita degli abitanti di Cefalonia.
Per questo motivo la cultura delle isole ioniche (Corfù, Lefkada, Cefalonia e Zante) è una delle più importanti e raffinate dell’intera Grecia.
La mitologia.
E’ possibile rintracciare la presenza di diverse culture che hanno popolato l’isola già dal 10.000 a.C.
Esse hanno raggiunto il loro massimo splendore intorno all’anno 1.500 – 1.100 a.C. durante il periodo miceneo.
Secondo quanto racconta la mitologia greca, il nome di Cefalonia, o meglio ancora Kefalonia, è dovuto ad un giovane di nome Kefalos.
Giunto a Cefalonia da Atene, conquistò un gruppo di abitanti della parte occidentale dell’isola chiamati Tafi.
In seguito a ciò, pare che Kefalos abbia dominato l’isola per parecchio tempo prima di essere nominato re e dare poi il nome di Kefalonia, appunto, all’attuale isola.
Ebbe 4 figli, Pali, Sami, Krani e Proni ai quali assegnò ciascuno un’area dell’isola.
Non a caso ancora oggi alcuni di questi nomi identificano alcune zone o villaggi dell’isola come Sami e Krani (area posta alla base delle montagne intorno ad Argostoli).
Cefalonia era costituita principalmente da quattro città autonome, ognuna avente moneta propria.
Ai tempi di Omero l’isola era uno dei possedimenti di Ulisse, recenti scavi, infatti, condotti nelle vicinanze di Poros, sembrerebbero dimostrare che la capitale del regno di Ulisse fosse a Cefalonia e non ad Itaca.
Resti di ville nei pressi di Skala e di Agia Efimia, il ritrovamento di un mosaico nel tempio dedicato a Poseidone nei pressi della spiaggia di Vatsa, testimoniano la presenza dei Romani sull’isola.
Ritrovamenti di abitati romani sono stati portati alla luce nelle città di Sami e Fiskardo.
Le dominazioni.
Dall’anno 1000 d.C. in poi ebbero inizio vere e proprie occupazioni dell’isola.
Alla fine dell’XI secolo con l’indebolimento dell’impero bizantino, l’isola conobbe le dominazione dei Normanni.
Durante questo periodo morì sull’isola Roberto il Guiscardo, dal cui nome derivò attraverso una deformazione il celebre porticciolo turistico di Fiskardo.
Dal 1500 al 1797 Cefalonia appartenne alla repubblica di Venezia.
Dopo il trattato di Campoformio con cui Venezia venne ceduta all’Austria, vide avvicendarsi dominatori francesi e britannici.
Fece parte della Repubblica delle Sette Isole Unite, sotto protettorato russo-ottomano ma a guida italo/veneto-greca, pertanto dal 1800 al 1807 si fece la prima esperienza di autogoverno greco.
Al termine del dominio Veneziano, Cefalonia fu conquistata dai francesi che con Napoleone ne prese possesso poco prima del 1800.
Si susseguirono poi le dominazioni russe, turche e infine inglesi.
Nel 1815 il Congresso di Vienna emanò una legge secondo cui le Isole Ioniche avrebbero assunto il nome di “Stati Uniti delle Isole Ionie”.
Diventarono così uno stato indipendente sotto la protezione dell’Inghilterra.
Proprio al governo inglese si deve la costruzione delle maggiori opere pubbliche presenti sull’isola, come ponti, strade ed edifici pubblici.
Tra questi vi è il Markato di Lixouri, primo palazzo di giustizia ad essere eretto a Cefalonia e crollato purtroppo in occasione del devastante terremoto del 1953.
Tra il 1800 e il 1850 gli abitanti di Cefalonia, ispirandosi alle rivoluzioni francesi e americane, cercarono la loro indipendenza e libertà dal governo inglese.
Combatterono una dura e sanguinosa rivoluzione, che portò nel 1850 alla proclamazione di elezioni libere da parte della Regina.
Successivamente si formò il primo Parlamento greco chiamato “Parlamento Ionio”.
Il 21 maggio 1864, festività ancora oggi ricorrente in tutte e 7 le isole Ionie, gli inglesi lasciano definitivamente l’isola e Cefalonia si unisce alla Grecia.
I periodi più duri e difficili.
Dal 1900 in poi è un susseguirsi di devastazioni, battaglie e tragedie geologiche.
Si inizia con le due guerre mondiali, la seconda vissuta in modo particolarmente drammatico sia dagli italiani sia dai greci stessi.
Si ricorda infatti che nel 1943 la Divisione Acqui, chiamata a presidiare Cefalonia e le altre isole Ionie, in seguito all’armistizio firmato dal governo Badoglio con inglesi e americani, dovette scegliere se arrendersi ai tedeschi o resistere.
Scelsero la via della resistenza armata ed ebbe inizio quello che poi fu chiamato “Eccidio di Cefalonia”.
I numeri dei morti italiani fu impressionante:
- 5000 i soldati massacrati
- 446 gli ufficiali
- 3000 superstiti imbarcati su 3 piroscafi e destinati ai lager nazisti furono affondati in mare dalle mine
A tutt’oggi una strada conduce su un promontorio sopra Argostoli dove è situato un monumento dedicato proprio ai caduti italiani della Divisione Acqui.
Due drammatiche tragedie hanno colpito in passato queste terre:
- La guerra civile scoppiata al termine della seconda guerra mondiale che causò un incredibile numero di vittime
- Il devastante terremoto del 1953 che distrusse il 90% delle case di Cefalonia facendola precipitare in un disastro economico e geologico senza precedenti
Durante questo periodo drammatico giunge comunque un importante rinnovamento sociale e politico determinato da nuove norme emanate in favore dei lavoratori di terra.
Ad essi vennero dati più diritti, e l’opportunità a persone povere e umili finora considerate come servi, di diventare economicamente indipendenti.
Cefalonia infine raggiunge il pieno sviluppo economico e sociale alla fine degli anni 60 durante la dittatura di George Papadopoulos.
Sull’isola furono portate acqua corrente ed elettricità e negli anni 80 vi furono installate le linee telefoniche.