Sull’isola di Cefalonia si trovano luoghi incantevoli e ricchi di storia, mare cristallino e spiagge uniche, ma ciò che ti racconterò ora ha davvero dell’incredibile.
Cefalonia è un luogo molto particolare in quanto accadono, o sono accaduti in passato, fenomeni naturali insoliti.
1. Il primo fenomeno è chiamato “Fenomeno dei Katavothres”, visibile ancora oggi.
Si tratta di un fenomeno geologico molto raro che avviene in una particolare zona posta a circa 2,5 km da Argostoli, il capoluogo dell’isola, nelle immediate vicinanze del Faro.
Qui, il mare che lambisce questo piccolo tratto di costa, si insinua nelle rocce formando delle piscine naturali, per poi scomparire completamente nel sottosuolo.
Già nell’antichità, i primi ad accorgersi di tale fenomeno, furono gli abitanti stessi di Cefalonia.
Più tardi, scienziati e studiosi, cercarono di dare una risposta scientifica allo strano caso.
In particolare il geologo greco Miliaresis, studiò a lungo l’effetto che i terremoti avrebbero sortito sui Katavothres senza però giungere ad una reale conclusione in quanto sia il terremoto del 1867 sia quello devastante del 1953, che rase al suolo l’isola di Cefalonia, non portarono nessuna variazione al fenomeno geologico.
Anche negli anni successivi vennero formulate diverse teorie che cercarono di spiegare dove finisse l’acqua del mare una volta inghiottita dai Katavothres.
Solo nel 1963 si ebbe la risposta definitiva grazie ad una squadra di geologi austriaci il quale non fecero altro che versare una sostanza colorante nell’acqua prima che questa sparisse nei Katavothres e scoprendo solo successivamente che l’acqua colorata riappariva dopo circa 14 giorni nel tratto di mare di fronte al villaggio di Karavomilos.
Si arrivò a scoprire che l’acqua scorre lungo un percorso sotterraneo attraversando l’isola per circa 15 km in direzione nord-est e mescolandosi all’acqua dolce presente nella falda acquifera sotterranea, giunge dapprima nel Lago Melissani (nei pressi di Sami) e poi nel Lago di Karavomilos, prima di fuoriuscire nuovamente in mare.
Nella zona di formazione dei Katavothres ad Argostoli, è presente un mulino ad acqua, ricostruzione di quello realizzato in passato dall’inglese Stevens e andato distrutto durante il terremoto del 1953, dove è possibile apprezzare il flusso del mare che spingendo le pale del mulino scompare in profondità.
2. Il secondo fenomeno, già noto agli abitanti di Cefalonia da prima del 1900, è unico nel suo genere e ha dell’incredibile: si tratta della “Kounopetra”.
Detta anche “pietra che si muove”, si trova nei pressi della penisola a ovest di Cefalonia e più precisamente di fronte alle spiagge di Xi e di Megas Lakos.
Si tratta di una gigantesca roccia monolitica piatta, con una circonferenza di circa 20 metri, che emerge appena dal mare e che non è mai stata ferma nello stesso punto e nella stessa posizione, ma si muove incessantemente da est a ovest.
Secondo quanto riportato da testimonianze, lo spostarsi dello scoglio è visibile già dalla costa, ma anche stazionando su di essa è possibile sentirne le vibrazioni; sembra infatti che la Kounopetra si muova con una frequenza di 20 volte al minuto.
Questa roccia in passato è stata oggetto di un tentativo di trascinamento lontano dalla costa alquanto buffo tentato dalla marina inglese senza che sia stato però raggiunto il risultato sperato.
Nel 1953, in occasione del tremendo terremoto, alla base della Kounopetra si verificò uno spostamento tale che fece scivolare la roccia rendendola stabile.
Da una nostra recente visita, in effetti, non risulta visibile nessuno spostamento evidente della roccia.
Ciò che abbiamo invece potuto ammirare è il panorama che si gode al tramonto, davvero unico!