Le vacanze a Cefalonia con bambini sono una splendida opportunità per le famiglie di far conoscere ai propri figli la Magia di un’isola unica.
A dimostrazione di ciò abbiamo chiesto ad un bambino di descriverci la sua vacanza.
Ne è uscito un breve ma simpatico diario di viaggio.
“La scorsa estate ho passato le vacanze a Cefalonia, un’isola greca del Mar Ionio.
È un bellissimo posto, dove il mare è trasparente e le spiagge sono sabbiose o con piccoli sassi.
Ho fatto il bagno tra pesci di vari colori che guizzavano intorno a me aspettando le briciole di pane.Un giorno poi ho visto un totano che si era avvicinato troppo alla riva.
Per lo spavento di essere fra la gente, ha spruzzato un getto di inchiostro, facendo diventare scura l’acqua del mare.
Ho dato il mio retino da pesca a un signore che ha preso il totano e l’ha portato più lontano dalla riva.
Nella capitale di Cefalonia, chiamata Argostoli, c’è il porto dove al mattino arrivano i pescatori di ritorno dalla pesca notturna.
Quando tolgono i pesci dalle reti, ributtano in mare i pesciolini e le tartarughe, che sentono il profumo, arrivano a fare colazione.
Sono tartarughe Caretta Caretta, lunghe, cicce, mangione e furbe.
Dopo aver mangiato, di solito dalle 10.00 alle 11.00, spariscono fino alla mattina dopo.
In spiaggia giocavo con mio fratello o con il papà a tennis con il volano o la pallina, a calcio e a palla volo, facevo castelli di sabbia, ma la maggior parte del tempo lo passavo in acqua.
Alla sera quando andavamo al ristorante, io mangiavo sempre pesce fresco, gli spiedini che in greco si chiamano suovlaki, ed anche una lasagna particolare fatta con melanzane, patate, carne trita e formaggio chiamata moussaka.
Nello studios, dove stavamo, ogni mercoledì e venerdì sera il proprietario preparava una grigliata per tutti gli ospiti vicino alla piscina.
A Cefalonia si mangia veramente bene!
Ogni giorno andavo in una spiaggia diversa.
La spiaggia che mi è piaciuta di più è quella di Antisamos, perché ho nuotato fra tanti pesciolini.
C’era un ristorantino ed un baretto dove si prendevano delle spremute di arancia buonissime.
C’era un’altra spiaggia che mi piaceva perché si vedevano gli aerei che atterravano o decollavano: io la chiamavo la “spiaggia degli aerei”.
Non vedo l’ora che arrivi agosto così tornerò a Cefalonia!“